Per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Claudio Magris rappresenta da sempre un riferimento imprescindibile. La sua scrittura lucida, la profondità delle sue riflessioni critiche e la sua capacità di interpretare autori e contesti culturali hanno costituito una guida preziosa nel tempo. La sua produzione ha offerto stimoli fondamentali per la scena, aprendo spazi di pensiero e creazione.
Dal 1991 a oggi, lo Stabile ha messo in scena quasi l’intero corpus teatrale dello scrittore triestino. Nel segno di questo sodalizio artistico, la stagione del Settantennale prosegue con un nuovo importante capitolo: Essere già stati, l’unico monologo di Magris finora inedito sulle scene triestine. Un testo raffinato, attraversato da ironia e consapevolezza, che invita a riflettere sul tempo, le sue metamorfosi e il suo lascito.
Il monologo è al centro dello spettacolo Il vetro della clessidra, incorniciato da due racconti – Il premio e Lezioni di musica – tratti dalla raccolta Tempo curvo a Krems, in perfetta sintonia per temi e atmosfere.
In occasione della Buchmesse di Francoforte, Il vetro della clessidra è stato presentato anche in Germania, con il titolo Das Glas der Sanduhr, il 17 ottobre presso la Literaturhaus di Francoforte. L’evento è stato proposto in una versione bilingue: accanto ad Alessio Boni, in lingua italiana, l’attore madrelingua tedesco Peter Schorn.