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Bio

Da oltre trent’anni mi occupo di teatro, un mestiere che ho intrapreso frequentando prima i palcoscenici come attore, poi come regista e direttore artistico.

Ho iniziato la mia formazione all’Università di Venezia, laureandomi in Lettere con una tesi sull’Actor’s Studio. Di seguito ho conseguito il diploma alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano e frequentato il workshop biennale con Jerzy Grotowski al Pontedera Teatro.

Dal 1994 al 2019 sono stato Direttore Artistico della Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, che nel tempo è diventata Centro di Produzione Teatrale, riconosciuto dal Ministero della Cultura. Ho ideato le rassegne Divertiamoci a TeatroNon Solo Shakespeare, per le scuole secondarie di primo e secondo grado, e TheatreArtVerona dedicata alle arti e spettacoli di ricerca.

Foto del regista teatrale Paolo Valerio in un teatro

Nel 1989, ho fatto il primo spettacolo dentro la Casa e il Cortile di Giulietta. Lo spettacolo era Romeo e Giulietta, naturalmente, e usavamo la facciata e il balcone “vero”. Poi, nel 1991, per il terzo anno, siamo passati a farlo alla Tomba di Giulietta.

Anche prima di diventare gestore del Teatro Nuovo, il mio legame con questo spazio era fortissimo: per tre anni ci ho lavorato così. Il mio interlocutore era Bonzanini. Ci prestava il Foyer, che all’epoca era vuoto, o meglio, c’era un bar che d’estate era inattivo. Spostavamo ogni sera le sedie e i praticabili, smontavamo la tribuna dove andavano solo gli spettatori e alla mattina la rimontavamo. Allora c’era un trentesimo dei turisti di adesso; il fenomeno Giulietta poi è cresciuto in misura esponenziale.

Oltre a Romeo e Giulietta, molte sono state le produzioni cresciute in questo teatro. La mia prima regia, pensata e costruita al Teatro Nuovo, è stata 7 piani di Dino Buzzati. Poi L’amante militare di Carlo Goldoni ha debuttato con il pubblico sul palcoscenico del teatro, invertendo palcoscenico e platea. Le riforme di un marito di Luigi Pirandello è stata l’apertura de Il Grande Teatro al Teatro Nuovo nel 2008. Poi Il bugiardo di Goldoni e La bisbetica domata di William Shakespeare, nati al Teatro Romano. Piccoli crimini coniugali di Éric-Emmanuel Schmitt, provato nel Piccolo Teatro di Giulietta, Tutto Shakespeare in 90 minuti di A. Long…

Dal 1989 ad oggi ho curato regie di prosa e di opera lirica, il cui percorso completo è documentato nel Curriculum Vitae.

Dallo stesso anno sono stato Direttore del Cinema Teatro Alcione di Verona. Ho organizzato le rassegne ETI (Ente Teatrale Italiano) presso il Cinema Teatro Alcione, vincitore per 9 anni del premio assegnato dall’ANEC Biglietto d’Oro per numero di spettatori. Sono socio del Festival Internazionale Oriente Occidente Dance Festival. Dal 2005 al 2015 ho organizzato Provincia in Festival, con circa 1.000 eventi di teatro, musica, danza e cinema, in tutti i 98 Comuni della Provincia di Verona, e il Festival Atlantide, in collaborazione con “I Virtuosi Italiani”, diretti dal M°Alberto Martini.

Foto del regista teatrale Paolo Valerio in scena mentre interpreta un tennista

Dal gennaio 2020 sono stato nominato direttore del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, teatro di rilevante interesse culturale. Ho ereditato con gioia il progetto della Compagnia Stabile, per amore di una forma antica e innovativa del teatro europeo: costruire un gruppo stabile di attori per approfondire il lavoro su testi e autori e creare una relazione sempre più solida con il territorio.

Durante la pandemia, ho subito dato avvio a un trittico di video: Trieste e la MemoriaRicordare, portare al cuoreDantedì, realizzati nei luoghi simbolici della città. Perché le persone talvolta dimenticano, i luoghi mai… Questo è stato uno dei cardini del mio lavoro: raccontare il passato, cercandovi una luce per illuminare il presente.

Ho messo al centro la letteratura e la storia triestina con progetti come i tre monologhi di Mauro Covacich su Svevo, Joyce e Saba, Un anno di scuola di Stuparich, e La coscienza di Zeno, con Alessandro Haber, accolto da continui sold out. Nel Settantennale del Rossetti, ho diretto Il vetro della clessidra di Claudio Magris, e celebrato il 1954 con Trieste 1954 di Simone Cristicchi e 26 ottobre. Un mare di ombrelli di Gianni Gori.

Ho proposto Goldoni e Shakespeare, con La Bottega del CaffèIl Mercante di VeneziaSior Todero Brontolon, portati in tournée con attori come Michele Placido e Franco Branciaroli. Ho voluto che il Rossetti uscisse alla conquista della città: la rassegna Il Rossetti a Miramare, le collaborazioni con il Museo Revoltella e il Museo “Diego de Henriquez”, e la rinascita dei Piccoli di Podrecca, culminata con il progetto Podrecca on the road, che è stato ospitato al Museo Reina Sofia di Madrid.

Questa visione del Teatro Pubblico si è sempre basata sulla relazione con il territorio. Trieste, luogo di frontiera reale e culturale, incarna il fascino misterioso e inquieto di una città dove natura, architettura, arte e storia si intrecciano.