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Il Mercante di Venezia

2022

La stagione 2022-2023 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si apre con Il mercante di Venezia di Shakespeare, con un magistrale Franco Branciaroli nei panni di Shylock. Un cast intenso dà voce a una trama attuale, che riflette su identità, convivenza e legami umani.

    Produzione

    Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
    Centro Teatrale Bresciano
    Teatro de Gli Incamminati

    Si ringrazia per la collaborazione
    Laura Pelaschiar dell’Università degli Studi di Trieste

    Di William Shakespeare
    Traduzione Masolino D’Amico
    Regia e adattamento Paolo Valerio
    Scene Marta Crisolini Malatesta
    Costumi Stefano Nicolao
    Luci Gigi Saccomandi
    Musiche Antonio Di Pofi
    Movimenti di scena Monica Codena

    Foto di scena dal Mercante di Venezia diretto da Paolo Valerio
    Cast

    con
    Franco Branciaroli
    Piergiorgio Fasolo
    Francesco Migliaccio
    Emanuele Fortunati
    Stefano Scandaletti
    Lorenzo Guadalupi
    Giulio Cancellli
    Valentina Violo
    Dalila Reas
    Mauro Malinverno
    Mersila Sokoli

    Foto di scena dal Mercante di Venezia diretto da Paolo Valerio
    Note di Regia

    «For Sport», per sport.

    Shylock dice così, nel momento cruciale del primo atto de Il Mercante di Venezia, rivolgendosi ad Antonio: «(…) firmatemi il vostro contratto, con la clausola (è solo per sport) che se non mi rimborsate nel tale giorno e nel tale luogo la tale somma, la penale sarà stabilita in una libbra precisa della vostra bianca carne (…)»

    Quindi è un gioco, uno scherzo, una bagatella…

    Tutta questa storia di una libbra di carne è solo il divertimento di un ricco ebreo che vuole farsi beffa di un mercante tanto arrogante quanto malinconico.

    «Bisognerebbe essere ciechi, sordi e ottusi – scrive il grande critico letterario Harold Bloom – per non accorgersi che la grandiosa ed equivoca commedia shakespeariana Il mercante di Venezia è un’opera profondamente antisemita». Uno scherzo…

    Dietro a questo “sport”, a questa ignobile beffa, c’è una storia di vendetta, di denaro, di tradimenti, di emarginazione. E carne e sangue: Shylock ne è ossessionato.

    C’è sempre qualcosa di potentemente fisico a caratterizzare la figura di Shylock: un forte rapporto con la materia, con il corpo, con ciò che è divorabile… «sazierò l’antico rancore» è una delle prime asserzioni dell’ebreo. Un verbo non scelto a caso, in una battuta che pone subito in luce il tema fondante della vendetta contro una società che esclude chi le è estraneo.

    «Sono infatti odio e spirito di vendetta – per gli sputi subiti, per gli insulti di Antonio che lo paragona a un cane rabbioso, per il suo opporsi all’usura – a suggerire a Shylock la crudele obbligazione per il prestito al mercante, la famosa libbra di carne: «Lui odia il nostro sacro popolo e inveisce contro di noi e io odio lui perché è un cristiano» dice infatti l’ebreo, dichiarando chiaramente lo scenario di un’aperta lotta fra religioni, fra culture.

    Di contro, ogni battuta di Antonio adduce ad una vocazione al martirio. Nell’iconografia dello spettacolo abbiamo accolto quest’ispirazione ed Antonio durante il processo appare in effetti “crocifisso”, a petto nudo e braccia aperte, in attesa della lama di Shylock.

    Appena l’intervento del giovane avvocato salva la vita di Antonio e condanna Shylock, il mercante però rovescia la violenza dell’ebreo in una violenza altrettanto brutale chiedendo per lui la forzata conversione al cristianesimo. Da una parte, allora, c’è il cruento cannibalismo di Shylock, e dall’altra, apparentemente, un martire cristiano: però questo cristiano, appena scende dalla sua croce, come prima azione obbliga l’ebreo alla conversione, imponendogli di fatto il corpo di Cristo.

    Nulla obbliga Antonio a questa scelta: è la sua volontà, la sua richiesta al Doge, una richiesta di terribile violenza.

    Ma nell’immaginario degli spettatori è la “libbra di carne” a rimanere impressa, e scivola via invece l’inumana scelta del mercante, fino ad allora tratteggiato come un uomo libero, più o meno illuminato, generoso… E che invece rivela un lato vendicativo, un atteggiamento impositivo che rimanda piuttosto all’oscurantismo dell’inquisizione.

    Shylock, davanti ad un simile atto, avrebbe potuto a propria volta immolarsi, dire «no, uccidetemi». Invece per sopravvivere dice «accetto»: questa è la sua vera sconfitta. Rimane un escluso, un violento e diviene un perdente, privato non solo della sua orribile obbligazione, e del denaro, ma soprattutto della sua dignità.

    Shakespeare lo lascia così: lo fa uscire di scena “sottovoce” nel quarto atto, dedicando il quinto alla dimensione dell’incanto e del divertimento di Belmonte, alla celebrazione di un universo femminile, luminoso, intuitivo e salvifico, come spesso è nella sua drammaturgia.

    Ma la figura dell’ebreo e la sua dialettica con il mercante, sono così centrali, così potenti e universali, che abbiamo scelto di evidenziarlo, aprendo e chiudendo il nostro spettacolo con un’apparizione di Shylock, che nell’ultima scena vive davanti ai nostri occhi la brutalità di una conversione imposta.

    Video
    TOURNÉE 2022

    01-02 luglio Teatro Romano, Verona
    07-09 ottobre Teatro Comunale, Ferrara
    11-16 ottobre Teatro Politeama Rossetti, Trieste
    18-23 ottobre Teatro Sociale, Brescia
    25-27 ottobre Teatro Nuovo Giovanni, Udine
    28-30 ottobre Teatro Rossini, Lugo
    01-06 novembre Teatro Quirino, Roma
    08 novembre Teatro Verdi, Gorizia
    09 novembre Teatro Adelaide Ristori, cividale Del Friuli
    10 novembre Teatro Pier Paolo Pasolini, Casarsa Della Delizia
    11 novembre Teatro Zancanaro, Sacile
    12 novembre Auditorium Moro, Cordenons
    13 novembre Teatro Gustavo Modena, Palmanova
    15 novembre Teatro Fonderia Leopolda, Follonica
    17-20 novembre Teatro delle Muse, Ancona
    20 novembre Teatro Tullio Serafin, Cavarzere
    22 novembre Teatro Sociale, Mantova
    23 novembre Teatro Giuseppe Verdi, Fiorenzuola D’Arda
    24-27 novembre Teatro Ivo Chiesa, Genova
    28 novembre Teatro Sociale, Sondrio
    30 novembre-04 dicembre Teatro Verdi, Padova
    05 dicembre Teatro Puccini, Merano
    06 dicembre Teatro Forum,. Bressanone
    08-11 dicembre Teatro Comunale, Bolzano
    13-15 dicembre Teatro Chiabrera, Savona
    16-18 dicembre Teatro Fraschini, Pavia
    20 dicembre Teatro San Domenico, Crema

    TOURNÉE 2023

    07-08 gennaio Teatro Garibaldi Comunale, Figline Valdarno
    09 gennaio Teatro del Popolo, Colle di Val d’Elsa
    10 gennaio Teatro Astoria, Lerici
    11 gennaio Teatro Alessandrino, Alessandria
    12 gennaio Teatro San Luigi, Concorezzo
    14-15 gennaio Teatro Petrarca, Arezzo
    17-22 gennaio Teatro Carignano, Torino

    TOURNÉE 2024

    04-07 aprile Teatro Verga, Catania
    09-14 aprile Teatro Donizetti, Bergamo
    16-18 aprile Teatro Comunale, Thiene
    19-21 aprile Teatro Toniolo, Mestre
    23 aprile Teatro Comunale, Sassari
    24-28 aprile Teatro Massimo, Cagliari
    30 aprile Teatro Sociale, Rovigo
    02-05 maggio Teatro Storchi, Modena
    07-19 maggio Teatro Manzoni, Milano